Molto prima che sorga il sole la Sacca degli Scardovari si anima di barche, sono le piccole flotte composte da donne e uomini impegnati nella raccolta delle vongole veraci. Il nome della sacca si deve alla “scardova” un pesce molto presente un tempo in questa zona: uniformi distese d’acqua salata a fondale basso, delimitate da bracci di fiume, che la comunità del Delta, con fatica e sempre in simbiosi con una natura unica, ha saputo tramutare in “orti di mare”. Probabilmente non sentono il freddo, il vento spesso sferzante e l’umidità della laguna, gli uomini che, indossata la tuta cerata, si calano in acqua e con una rasca a pompa e smuovendo il fondale, raccolgono le vongole. Sul barchino sono le donne, nella maggior parte dei casi, a pulirle ed insacchettarle. In meno di un’ora il grosso del lavoro è fatto e mentre il sole comincia a nascere, gli equipaggi si dirigono alla pesa. Mentre si aspetta il proprio turno, da una barca all’altra ci si saluta, si chiacchiera e le voci si confondono con il verseggiare degli uccelli.
Nel Delta del Po 6500 ettari di laguna sono dati in concessione per la coltivazione delle vongole. Negli ultimi anni è stata introdotta la vongola verace filippina grazie alla quale vi è stata una notevole crescita produttiva ed economica, tanto che l’Italia è diventata il maggior produttore comunitario. La pesca viene ancor oggi effettuata a mano: peculiarità che rende il prodotto particolarmente vitale e resistente alle successive operazioni di depurazione, effettuate nello stabulario del Consorzio. L’attività negli orti di mare è un esempio di economia sostenibile che non altera l’ambiente che la circonda e dallo stesso ambiente trae sussistenza. Così come le vongole, anche la raccolta delle Cozze di Scardovari Dop viene effettuata esclusivamente a mano. La rotazione delle zone di pesca e delle zone di riposo biologico preservano al meglio la sacca e i banchi di molluschi.